Intorno all'antica “ragnaia” formata da una fustaia di lecci, Ferdinando decise di collocare numerose piante rare ed esotiche che dovevano avere la duplice funzione di abbellire gli esterni e di introdurre gradualmente i visitatori e gli ospiti alle meraviglie dello stile “moresco” della Villa-Castello di Sammezzano.
Tra le specie esotiche introdotte da Ferdinando le più conosciute sono senza dubbio le maestose sequoie (Sequoia sempervirens e Sequoia gigantea) che, come dimostrano le ragguardevoli dimensioni raggiunte in soli 150 anni, hanno certamente trovato le condizioni geo-pedologiche e climatiche favorevoli alla loro crescita. Fra queste spicca la cosiddetta “sequoia gemella”, poiché il suo fusto si biforca a pochi metri dalla base in due enormi branche verticali.
È alta quasi 54 metri e con uno circonferenza di 837 centimetri, è la sequoia più alta d’Italia, e non solo fa parte degli alberi monumentali d’Italia, ma anche della ristretta cerchia dei “150 alberi di eccezionale valore ambientale o monumentale”.