Africa
Il più grosso baobab non è stato ancora misurato
con precisione, poiché questi alberi giganteschi cambiano le loro misure a seconda dell'andamento stagionale e della quantità di acqua che riescono ad immagazzinare.
Sono infatti dei cammelli vegetali, in grado di immagazzinare nei loro fusti incredibili quantità di acqua piovana e di utilizzarla poi durante i periodi siccitosi. Durante la stagione più calda, per evitare anche la forte traspirazione fogliare, al contrario di quanto accade nei climi temperati, questi alberi perdono le foglie e appaiono, al viaggiatore che percorre le aride steppe africane, come alberi morti. In realtà stanno solo aspettando il momento opportuno per riemettere rapidamente fogliame e fotosintetizzare. Le prime piogge.
Per il loro strano portamento e il loro grandissimo fusto sono stati chiamati gli alberi con le radici al cielo. Sembrano infatti quasi degli alberi capovolti, o delle mani tese verso l'infinito.
La maggior parte dei giganti più grossi presenta il fusto completamente cavo
tanto che in alcuni sono stati costruiti dei bar o degli alloggi. Lo scopo della nostra spedizione è misurare questi alberi, la loro cavità, il loro "respiro" stagionale, che li porta a ingrossarsi e a dimagrire e scoprire anche i suoi abitanti, che naturalmente non sono solo esseri umani, ma anche giaguari, formiche, rettili velenosi e innumerevoli tipi di insetti , che si nascondono per lo più nelle immense cavità, ma che spesso si riposano anche prendendo il sole tra i loro rami.
Appena possibile artiremo per una prima ricognizione di questi giganti in Zambia e Mozambico dove alcuni nostri esploratori dovrebbero già aver individuato alcuni esemplari notevoli da poter studiare collegando questa spedizione anche al nostro progetto di riforestazione in Camerun ed Etipia