Il conto alla rovescia si è finalmente arrestato.
Siamo qui, tutti insieme, pronti a partire mettendo in pausa il resto delle nostre vite, sospese ad attenderci insieme agli affetti che lasceremo qui in Italia
Tutti diversi, un gruppo simpatico ed eterogeneo in età, carattere ed esperienze
Ma tutti mossi dal medesimo fine e dalle medesime speranze. Gli alberi creano legami duraturi, se coltivati bene anche per la vita.
Insieme alla Tana, quartier generale dell'associazione, ognuno con un vissuto diverso. Alcuni alla loro prima esperienza, come me e Simone, verso terre così lontane e alle volte pericolose. La piacevole sensazione dell’ignoto che ci attende maschera le preoccupazioni riguardo i pericoli e gli imprevisti ai quali potremmo andare incontro. L’aspettativa è alta: l’idea di contribuire in piccolo a qualcosa di grande ci carica di energia. Abbiamo la fortuna di poter tentare di migliorare il mondo, una piccola goccia nell'oceano che unita a tante altre può fare davvero tanto. Giovanni con il suo bagaglio pregresso dell'Ecuador è consapevole dell'impegno che richiederà un viaggio del genere, ma con il sorriso perenne e il suo accento Vicentino sembra sempre saper affrontare ogni problematica nel modo giusto, o forse semplicemente con sterminata leggerezza. Andrea, che ha fatto degli alberi e del loro studio la sua vita, attende solo di rivedere il grande fiume, risalire in canoa le acque scure di fango e penetrare nella foresta fino ad arrivare agli alberi millenari e riscoprire la gioia che ancora son vivi. L’amazzonia peruviana è nel mio immaginario un’entità immensa, benevola ma profondamente provata, che può offrirmi il miele e l’amaro e che in entrambi casi lascerà un segno indelebile che altererà forse anche le mie scelte future. Non sento alcun timore, è più una estrema riverenza e una reale consapevolezza di non essere degni di calpestare le sue terre antiche…o di districare quel groviglio di mistero e vitalità che pervade i suoi tronchi secolari e le radici che sono parti di una biodiversità che così tanto abbiamo disimparato ad apprezzare e difendere. Ingrati verso la nostra stessa madre, il nostro stesso nutrimento. Inutile pensar tanto quando l’ora di andare è prossima, occorre far mente locale delle cose da non lasciare indietro e dei minuti che scorrono. Come si dice i treni non aspettano nessuno e lo trovo assolutamente giusto così. L’orso buono si è già alzato e intima energico di sbrigarci mentre intanto ha messo su il caffè che verrà addolcito con la melata. Un ottimo inizio. Anche i cani percepiscono che da lì a poco qualcosa cambierà, ne sono consapevoli. Gli animali hanno sempre da impartirci preziose lezioni. I ragazzi sono già sotto, devo sbrigarmi, voglio la mia confortevole tazza di caffè caldo. Domani a quest’ora avremo oltrepassato i confini di un altro mondo.
Gli alberi sono nobili. Ci uniscono e ci rendono creature migliori
Il lungo viaggio ha avuto inizio, l'aspettativa è tanta, le emozioni forti. E tutto grazie a loro.
Uniti in Friuli dopo essere giunti da diverse regioni d'Italia, siamo di fronte a quella che si prospetta la prima lunga tappa della tanta attesa spedizione. La schiacciante frenesia delle stazioni e degli aeroporti confonde, disorienta e infonde in ciascuno di noi, in egual modo, la voglia di essere travolti da questo delirio e nel contempo di esserne sottratti per riacquisire un po' di respiro. Centinaia, migliaia di persone che per casualità della vita e indaffarati in mille pensieri percorrono incessantemente corridoi e vagoni, sorseggiando frettolosi e stanchi forse del caffè da bicchierini di plastica percependone lievemente il sapore mentre sono impegnati in interminabili file o oppressi da bagagli enormi...e con loro anche noi. E' facile allora cadere in trappola, essere assaliti dai più disparati dubbi. Realmente è utile tutto questo? milioni di formichine in continuo movimento che con i loro mezzi innaturali e la loro importante presenza riversano in atmosfera una grande fetta di quell'inquinamento che tanto cerchiamo di limitare e che tanto sta avvelenando il pianeta. Eppure il fine è di vitale importanza. L'intento che ci porta a intraprendere una tale trasferta porta con se la speranza di tanti per un mondo più verde e sano, un mondo in cui gli alberi millenari e le foreste in cui vegetano non corrano il rischio di scomparire miseramente annientati da creature egocentriche che non sono in grado di fondersi con essi e rispettare tutto ciò che è natura. Gli alberi ci mantengono in vita. Il minimo che possiamo fare è restituire loro questo amorevole favore.