Perù una scuola di biodiversità 1

Pubblicato da Giant Trees Foundation il 1 Aprile 2019
Articolo

Il conto alla rovescia si è finalmente arrestato.

Siamo qui, tutti insieme, pronti a partire mettendo in pausa il resto delle nostre vite, sospese ad attenderci insieme agli affetti che lasceremo qui in Italia

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Tutti diversi, un gruppo simpatico ed eterogeneo in età, carattere ed esperienze

Ma tutti mossi dal medesimo fine e dalle medesime speranze. Gli alberi creano legami duraturi, se coltivati bene anche per la vita.


Insieme alla Tana, quartier generale dell'associazione, ognuno con un vissuto diverso. Alcuni alla loro prima esperienza, come me e Simone, in terre così lontane e alle volte pericolose. La piacevole sensazione dell’ignoto che ci attende maschera le preoccupazioni riguardo i pericoli e gli imprevisti ai quali potremmo andare incontro. L’aspettativa è alta: l’idea di contribuire in piccolo a qualcosa di grande ci carica di energia. Abbiamo la fortuna di poter tentare di migliorare il mondo, una piccola goccia nell'oceano che unita a tante altre può fare tanto. Giovanni con il suo bagaglio pregresso dell'Ecuador è consapevole dell'impegno che richiederà un viaggio del genere,  ma con il sorriso perenne e il suo accento Vicentino sembra sempre saper affrontare gli imprevisti nel modo giusto. Andrea, che ha fatto degli alberi e del loro studio la sua vita, attende solo di rivedere il grande fiume, risalire in canoa le acque scure di fango e penetrare nella foresta fino ad arrivare agli alberi millenari e riscoprire la gioia che ancora son vivi. L’amazzonia peruviana è nel mio immaginario un’entità immensa, benevola ma profondamente provata, che può offrirmi il miele e l’amaro e che in entrambi casi ci segnerà per sempre. Non sento alcun timore, è più una estrema riverenza e una reale consapevolezza di non essere degni di calpestare le sue terre antiche…o di districare quel groviglio di mistero e vitalità che pervade i suoi tronchi secolari e le radici parti di una biodiversità che così tanto abbiamo disimparato ad apprezzare e difendere. Ingrati verso la nostra stessa madre, il nostro stesso nutrimento. Inutile pensar tanto quando l’ora di andare è prossima, occorre far mente locale delle cose da non lasciare indietro e dei minuti che scorrono. Come si dice i treni non aspettano nessuno e lo trovo assolutamente giusto così. L’orso buono si è già alzato e intima energico di sbrigarci mentre intanto ha messo su il caffè che verrà addolcito con la melata. Un ottimo inizio. I ragazzi sono già sotto, devo sbrigarmi, voglio la mia confortevole tazza di caffè caldo. Domani a quest’ora avremo oltrepassato i confini di un altro mondo.

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Quando dico queste frasi il mio animo vibra.

Paura, emozione, voglia di scoperta, di mettersi alla prova? Non so.

Sicuramente per me le spedizioni nelle varie foreste del mondo sono sempre state un enorme arricchimento e approfondimento del mio animo. Un'avventura straordinaria fuori e dentro di me. Forse in verità è proprio questo che cerco. Sono un esploratore. Di chiome. Di emozioni. Di vita. Di natura. Non mi ritengo affatto un grande esperto. Anzi. Ma penso di essere un attento osservatore. E a volte questo è molto più importante. E mi piace scoprire. Direttamente. Senza dover leggere sui libri. Come fai a capire se sai annusare l'acqua, se percepisci la foglia che si muove, lo strisciare alle tue spalle del serpente, o l'occhio attento di un animale nascosto che ti guarda? Non lo impari dai libri. Come fai a conoscere un albero se non lo scali con rispetto e amore, come quando assapori il profumo della donna che stai baciando? Non lo apprendi dalle foto. Ci devi andare. Io ci devo andare. Le mie mani devono sentire la corteccia dell'albero gigante, i miei occhi lo devono guardare, il mio naso lo deve sentire. Lui deve percepire il mio desiderio e lasciarsi avvicinare. Se lo vorrà, lasciarsi scalare, fino a raggiungere il suo ultimo ramo silenzioso. Affinché i nostri cuori si bacino. Affinché io diventi albero e lui uomo. Io ci devo andare. Finché avrò forza animo e spirito. Sui rami più alti. Per capire l'essenza della vita. Di quel miracolo che passa attraverso la fotosintesi. Esseri che accolgono la luce e la donano gratuitamente a noi. In una forma a noi disponibile e comprensibile. L'albero è l'essere più generoso che io conosca.

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